Energia alle stelle: ecco i motivi…

A partire dall’estate scorsa abbiamo tutti osservato una costante crescita dei prezzi delle materie prime. Non sono cresciuti solo gas, energia elettrica e petrolio, ma anche le materie prime agricole hanno riscontrato un rialzo importante. Basti pensare agli aumenti che ci sono stati per mais, riso e soia, solo per citarne alcuni.

Concentriamoci sull’energia elettrica, gli aumenti registrati negli ultimi mesi sono principalmente dovuti a:

  • Il rapporto Domanda/Offerta: nel 2020, molte aziende sono state costrette a fermare la produzione e quindi la domanda di energia elettrica è crollata così come il suo prezzo. Nel 2021 l’economia è ripartita e di conseguenza è aumentata la domanda di energia elettrica. Purtroppo,alcuni mancati investimenti nella filiera di distribuzione e approvvigionamento energetico hanno generato un aumento vertiginoso dei costi;
  • Guerra in Ucraina: il 40% dell’energia consumata in Italia viene prodotta con il gas. La Russia è uno dei nostri principali fornitori di questa materia prima. La crisi internazionale generata dal conflitto in corso in Ucraina, quindi, ha inasprito le condizioni di fornitura e acquisto del gas, generando gravi ripercussioni sui mercati energetici.

Ma quanto è aumentato davvero il prezzo dell’energia?

Prima del 2020 il prezzo medio dell’energia oscillava tra i 0,05 e i 0,07 €/kWh. Nel 2020 invece, il costo medio dell’energia elettrica sui mercati è stato di 0,038 €/kWh, un valore minimo mai raggiunto prima. Da luglio 2021, per i motivi prima riportati, è iniziato un aumento esponenziale dei prezzi dell’energia. I picchi più alti finora sono stati a dicembre 2021, quando il prezzo medio dell’energia è stato di 0,28 €/kWh e a marzo 2022, dove il prezzo ha raggiunto il valore medio di 0,31 €/kWh.

E per il futuro, cosa ci attende?

Prevedere come si muoverà il prezzo dell’energia nei prossimi mesi non è facile, le piattaforme internazionali di compra-vendita energetica ci dicono che nella prossima estate e autunno i prezzi resteranno attorno ad un valore di 0,26/0,28 €/kWh. Al momento, per il 2023 si prospetta una diminuzione a 0,22 €/kWh e per il 2024, un ulteriore calo a 0,17 €/kWh. Sicuramente queste previsioni sono condizionate dal nervosismo che ancora oggi manifestano i mercati e dalla difficile situazione politica internazionale, ma il ritorno a valori “normali” dell’energia sembra essere ancora lontano.

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